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La nostra “casa”

La sede di Strada Quarta è nata in una stalla: parte di una casa colonica, nel 1980 era ancora inserita in un contesto agricolo. 

Nel tempo è cresciuta, locale per locale, coerentemente con la crescita delle opportunità, dei progetti e delle persone che si sono unite al nostro viaggio.

Poi, piano piano, è stata la volta del Parco e dei suoi giochi in legno, che la bula ha creato e donato alla città e ai suoi bimbi.

Il nostro laboratorio digitale

La nuova sede di Digitarlo, in Via Bologna n°15/A, è motivo per noi di orgoglio!

Qui, il nostro laboratorio e i nostri ragazzi, producono servizi di digitalizzazione di immagini analogiche, fotografie e diapositive, compresi gli archivi cartacei e i documenti e volumi rilegati.

Lo stesso vale per l’artigianato artigianale, che offre un’ampia possibilità di personalizzazione rispetto a tipologie e materiali quali le incisioni e il taglio a laser di fotografie, loghi, immagini, oggetti di varia natura e incisione di semilavorati.

L’opera di digitalizzazione riguarda anche i video da supporti diversi, con la possibilità di montaggi e presentazioni, compreso il recupero di vecchie bobine audio registrate su magnetofono.

DOVE PUOI TROVARCI?

IN STRADA QUARTA

In Strada Quarta c’è la sede del nostro Laboratorio Socio-Occupazionale, che usufruisce di spazi di proprietà del Comune di Parma. Caratteristica prima è l’accessibilità, in quanto i locali si trovano tutti a piano terra, sono protetti dal traffico grazie all’area verde circostante e sono facilmente raggiungibili con l’autobus. Divisi in due diverse strutture adiacenti (A e B) si trovano:

STRUTTURA A
• Laboratorio di attività didattiche e di assemblaggio:
• laboratorio per le attività espressive;
• punto vendita;
• sala mensa;
• cucina attrezzata con dispensa;
• 4 servizi igienici con spogliatoio;
• ufficio e archivio.

STRUTTURA B
• Laboratorio di falegnameria;
• laboratorio di colorazione;
• magazzino;
• 3 servizi igienici.

Di grande utilità e piacevolezza è l’area verde circostante, attrezzata a parco giochi, oggetto di numerosi percorsi di formazione nonché di incontro con famiglie, bambini, abitanti del quartiere. Viene infatti utilizzata per attività ludico-motorie e per percorsi di integrazione con il quartiere.

Con il progetto “Giocabulando”, avviato nel 2010, abbiamo contribuito ad allestire nuovi giochi che consentono un potenziamento delle attività d’integrazione. Oltre a questi spazi, la cooperativa vive altri luoghi, sia del quartiere che della città, sempre nell’ottica di favorire l’integrazione sociale, ovvero:

• il Palazzetto dello sport;
• il Punto ristoro del Circolo Anziani Orti del Garda;
• altri luoghi individuati di anno in anno in base alle attività.

Come dice il nome stesso “digi-tarlo”, è una bottega digitale, che fonde le nuove tecnologie (il digitale) e il lavoro manuale/artigianale (il tarlo del legno).

E’ nato come progetto sperimentale nel 2013 per valorizzare le competenze informatiche dei giovani con disabilità usciti da scuola e ha ottenuto un finanziamento per l’acquisto della prima strumentazione per la digitalizzazione di materiale analogico (fotografie, diapositive, pellicole).

Da allora è cresciuto in attività e numero di persone accolte, ottenendo anche una sede dedicata, ampia, bella e innovativa, in Via Bologna 15/a.

UN PO' DI STORIA...

Negli album de “la bula” i soggetti, operatori, fruitori e visitatori, sono sostanziati dal complesso delle relazioni entro il quale possiamo concepire il soggetto, e la “casa” ne diviene la rete. Risalire all’evento, contemplando tutte le singolarità, ha comportato installarsi nel luogo come spazio aperto, in divenire.

D’altra parte se la “casa” de la bula la intendiamo come luogo degli incontri vale la pena ricordare che anche la metafora dell’incrocio – dell’incontro appartiene all’ordine dello spazio. Tuttavia se questa metafora la applichiamo anche all’ordine del tempo, l’incrocio, luogo definito da una quantità di passaggi, riconsegna visibilità alle figure che affiorano inseparabili da questo luogo.

“La bula” sorge in Strada Quarta nel quartiere San Lazzaro, da quella che era una vecchia casa colonica abbandonata si è andato costruendo nel tempo un luogo di incontro per il quartiere, un quartiere periferico della città, ma non solo. Avvicinare al nostro sguardo la storia della trasformazione degli spazi acquista, anche in virtù della “marginalità” della ubicazione, un senso peculiare. Superando l’idea di centro, ivi incluse le rappresentazioni monolitiche del concetto di identità, si supera anche quella di periferia, in cui sono iscritte le nozioni di marginalità, sostituendo entrambe con il pensiero di una totalità di percorsi, incroci e incontri.

Miodini, L., “la bula”: storia e vissuto nel racconto per immagini, in Cooperativa “la bula”.
Fatti di Semplicità. 25 anni di integrazione sociale a Parma, a cura di Laura Stanghellini, Parma, 2006.